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Come ho salvato la mia orchidea

  • angybooksandcoffee
  • 23 nov 2021
  • Tempo di lettura: 3 min




In foto vedete la mia piccola Orchidea. Credetemi, vederla così forte e rigogliosa è una vera e propria soddisfazione, soprattutto viste le sue condizioni a fine estate. Se anche voi avete un'Orchidea sofferente e state meditando se buttarla o meno vi fermo subito! Oggi vi do qualche piccolo consiglio per prendervene cura; una guida che salverà la vostra pianta.


La mia guida in pochi e piccoli step


La primissima cosa da fare è capire la causa che porta la vostra pianta ad avere l'aspetto malaticcio che vedete: troppa acqua? poca acqua? parassiti? bruciature da sole?


I sintomi della mia Orchidea erano i seguenti:


  • Foglie raggrinzite e per nulla turgide

  • Radici marroni

  • Tronco secco

  • Macchie sulle foglie

Non sono un'esperta, ma la prima cosa che ho fatto è stata quella di osservare attentamente la mia pianta. Visibilmente non c'erano parassiti, né muffe o funghi. Questo mi dava una speranza anche se chiaramente ci sono moltissimi parassiti invisibili all'occhio umano. Dunque, l'ho estratta dal substrato nel quale si trovava, e prima di procedere ho inumidito un batuffolo di cotone con acqua e macerato di Ortica e delicatamente l'ho passato su foglie e radici.


Il macerato di Ortica è un prodotto naturale, che può essere preparato anche in casa, avente diverse funzioni:

  1. Favorisce la crescita delle piante e stimola lo sviluppo delle radici

  2. Può essere utilizzato contro afidi e ragnetti rossi

  3. Arricchisce il terreno (può essere usato come concime e fertilizzante naturale)

Io ho preferito acquistarne uno, in commercio ne esistono davvero tantissimi e con prezzo variabile.




Continuando ad osservare la pianta, il problema dei parassiti mi sembrava poco probabile, dunque ho ipotizzato potesse essere "semplicemente" una forte disidratazione.


Il passaggio successivo, è stato quello di eliminare la componente secca/marcia.


Dopo aver pulito bene le foglie ed eliminato la polvere che si trovava sulle foglie, ho preso una vasetto in vetro ed immerso con molta delicatezza le radici che rimanevano. Il vasetto era pieno di acqua fino a circa la metà.

Ci sono poi due strade da poter intraprendere a questo punto:

  1. Decidere di coltivare la vostra Orchidea in acqua (in tal caso, ogni uno/due giorni, ricordate di cambiare l'acqua fino a quando non noterete un netto miglioramento. A questo punto, potete cambiare l'acqua solo quando avrà un cattivo odore).

  2. Decidere di rimetterla in substrato.

Rimettere l'Orchidea in substrato


Prima di rimettere la pianta nel suo habitat (cambiando il substrato da quello iniziale nel quale ha iniziato a dare segni di insofferenza, mi raccomando), è necessario ugualmente immergere l'Orchidea in acqua per qualche giorno. In questo caso però, aggiungete acqua la mattina e svuotatela poi la sera. Tale successione dovrà avvenire per circa due/tre giorni. Sarà uno stress per la pianta, ma è fondamentale fornirle acqua.


Se il problema è stato quello di una forte disidratazione, purtroppo, rimettendola nel vaso iniziale pur avendo usato il macerato e tolto le parti marce, non salverà la pianta… o per lo meno, con me non ha funzionato.

I cambiamenti dovuti all'apporto di acqua, saranno visibili davvero in pochissimo tempo. Nel caso della mia Orchidea, ci son volute solo pochi giorni. Inizialmente le foglie diventeranno gialle, ma è una situazione temporanea, a meno che, non avendo già tante foglie, per risparmiare energie, la pianta non decida di farne cadere qualcuna per concentrarsi sulla produzione di nuove radici e solo successivamente di nuove foglie.



N.B. La pianta in fotografia è circa a un mese dopo il trattamento


Scelta del luogo


Una volta posta in un vasetto con l'acqua, non rimane che scegliere il luogo dove porla. Sono delle grandi amanti di caldo e luce (in questa fase è meglio una luce schermata e non diretta).


Le origini

Fanno parte della famiglia delle Orchidaceae, provenienti dalle zone tropicali e sub-tropicali di Asia, America e Sud America. Una piccolissima percentuale della famiglia vive invece in climi temperati e freddi.


In natura le troviamo sulle cortecce degli alberi o sulle rocce. Esistono davvero moltissime varietà, costituite anche da molti ibridi.


Possono esser coltivate in casa, a patto che si trovino in condizioni di umidità medio-alta e ad una temperatura al di sopra dei 10°C (anche se chiaramente dipende molto dalla specie). Amano la luce ma non è consigliata quella diretta, soprattutto nei mesi più caldi.


Troppa acqua, afidi e cocciniglia, sono solitamente le cause principali che causano problemi nella pianta.




I consigli forniti oggi sono dovuti esclusivamente alla mia esperienza personale. In caso di dubbi, chiedete sempre al vostro giardiniere di fiducia.

Ad oggi, dopo circa un mese, la mia Orchidea sta bene e io non potrei essere più soddisfatta. Ha prodotto molte nuove radici, sono sparite quasi del tutto le macchie sulla propaggine superiore delle foglie, dovute probabilmente a bruciature da sole, e sono verde brillante.


Vi è stato utile questo post? Sono curiosa di conoscere la vostra esperienza con queste piante!







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