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Come affrontare un fallimento

  • angybooksandcoffee
  • 6 nov 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Da piccoli non ci preoccupiamo mai quando, dopo una caduta, ci sbucciamo il ginocchio. Un pò di moine per attirare l'attenzione dei nostri genitori, ma basta davvero pochissimo per ritornare a giocare. Quando cresciamo purtroppo non va così: dopo un esame universitario non passato, un colloquio nel quale credevamo tanto, un lavoro e perché no, anche la fine di una relazione, porta quel senso di delusione, inadeguatezza.


La domanda in questi casi sorge sempre spontanea: perchè tutti sì e io no?


Mi è capitato diverse volte di vedermi sbattere la porta in faccia. Più volte la mia reazione era esagerata, in quanto mi demolivo da sola. Il dispiacere era sempre legato al pensiero -non sono adatta, sono una nullità-.


Con questo articolo però voglio che tu veda il tuo fallimento come un punto di inizio e non uno di fine.


Il primo passo


Dopo aver pianto tutte le tue lacrime, la prima cosa da fare è capire perché è hai fallito. Ti avverto, questo potrebbe essere il punto più complicato della mia guida, poiché ti costringe ad essere oggettivo e non lo siamo mai con noi stessi.




La prima cosa da fare è capire il motivo per il quale è andato tutto storto. In questa fase, è secondo me fondamentale elencare tutte le motivazioni che hanno contribuito al fallimento. Per comodità prediamo l'esempio esame universitario non passato.


Questo esempio mi tocca sul personale ed è proprio per tal motivo che riuscirò ad essere più analitica, ma chiaramente, lo schema può essere applicato a diversi contesti.


Analizziamo lo schema


  • Perché ho fallito all'esame?

Ho fallito perché non ho organizzato lo studio e di conseguenza non ho completato tutto il programma. Lo studio è stato approssimativo e non potevo fare i collegamenti che mi venivano richiesti.


  • è dipeso da me?

Sì, perché non organizzandomi, sono arrivato impreparato.

Conclusione: Devo migliorare questo aspetto, per ridare l'esame al prossimo appello.


No, perché ero davvero molto preparato e non capisco perché sia andato tutto storto.

Consiglio: Prendi un appuntamento con il docente e chiedigli cosa non è andato bene nella tua performance;


Tuttavia, se non siamo in ambito universitario, ma lavorativo per esempio, la risposta -no- porta ad un altro punto del nostro percorso.


  • Accettazione e nuovi obiettivi

Una volta che ci hai provato e hai fatto il possibile la strada da intraprendere è solo una.

Attenzione! Accettare non significa arrendersi, ci vuole molto più coraggio per riorganizzare tutto anziché proseguire per il nostro percorso iniziare.

Siamo portati ad inseguire i nostri sogni, ma purtroppo, spesso succede che questi non sono raggiungibili e non per colpa nostra. A volte tutto va a rotoli semplicemente perché quello schema non fa per noi, non vuol dire che siamo delle nullità o che non valiamo.


Sarò dura ma in questi casi, piangersi addosso non serve a nulla. Pensare ai se e ma, non serve a nulla.


A questo punto, arriva la svolta: reinventarsi.



Non è facile cercare il piano B, ma se siamo costretti a farlo, bisogna lottare e arrivare alla meta. Lo dobbiamo a noi stessi, perché ragazzi, la vita è davvero già difficile da sola, se passiamo la maggior parte del tempo a demolirci o a dar peso al pensiero e giudizi degli altri, non ne usciamo vivi.


Quindi? A livello pratico?

Prendi una penna e scrivi quali sono le tue capacità, i tuoi punti di forza e parti da lì. Delineati questi, poniti i nuovi obiettivi.

Nota: Sii oggettivo. Non scrivere -diventare il nuovo Einstein- se non hai fatto degli studi in fisica. Non è perché tu non lo possa pensare, ma è davvero importante avere un scopo raggiungibile, altrimenti ci auto sabotiamo e condurremmo ad un altro fallimento.


Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere son perle false finché non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. - Mahatma Gandhi


Credi in te stesso

Siamo i peggiori critici di noi stessi. Lo so per certo, credimi!

Essere autocritici trovo sia un pregio finché non ti porta a dubitare di te stesso in ogni cosa.

Ho sempre visto il fallimento come un punto di fine, un "game over", mai come uno di inizio. Vi dirò, questo mio modo di pensare mi ha davvero fatto perdere la bussola un'infinità di volte. Invece è proprio grazie alle porte in faccia che cresciamo e che siamo costretti a guardarci allo specchio; quando tutto va bene non ci soffermiamo neanche sulle piccole cose, quando vanno male...


Credi in te stesso, fallo per te non per gli altri. Una volta che la tempesta sarà finita, siediti, fai un respiro e analizza il problema. Migliorati. Trova una strada che ti permetta di diventare grande, che ti piaccia e nel quale sei bravo.

Spesso è questo ciò di cui abbiamo bisogno per arrivare sul punto più alto della montagna e goderci il panorama.



Consiglio

Prima di fare qualsiasi cosa, crea una playlist di canzoni che ti mettono energia. Io ho usato spesso Unstoppable- Sia; Ti servirà quando compilerai lo schema.


Vietato fare liste e schemi di notte, quando la nostra testa è piena di pensieri. Lo, so, anche io ho le mie idee migliori poco prima di dormire, ma secondo me è importante analizzare i problemi con lucidità e non con la lacrima a portata di mano. Inoltre, trovo sia molto produttivo fare poi attività fisica come una corsa, ginnastica, danza, palestra.

Ha un che di liberatorio riuscire a trovare la soluzione ai problemi o anche semplicemente sapere di essere sulla buona strada, ecco perché tutto lo stress e l'energia accumulata, devono essere scaricati.


Prenditi il tuo tempo per focalizzare, ma quando butterai giù le idee fallo tutto d'un fiato e poi aggiusta quei tratti dei quali non sei convinto/a. Deve servire a te, quindi ricorda di essere sincero con te stesso, anche se fa male e non vuoi pensarci.









Buona fortuna!














 

Se sei arrivato fin qui, ti ringrazio. Spero davvero che la mia esperienza e questo piccolo metodo che, ho creato su di me e testato il suo funzionamento (sempre e solo su di me), ti possa aver dato un aiuto a risolvere il groviglio che hai in testa. Non sono una psicologa, ne un coach, ma solo una persona che ci è passata e che ha elaborato un modo per pensare positivo e ripartire.


Di seguito di lascio il template vuoto dello schema che puoi utilizzare per analizzare il tuo fallimento.




 

A tutte le volte che ho perso la bussola










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